Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

HOME      Archivio      Scritti, Video e Quaderni Cipec      


Archivio

Effettua una ricerca oppure sfoglia l'archivio per categorie


Ricerca:       



Carcere di Biella    Torna alle categorie

AdobeReader


Carcere di Biella

Carcere di Biella

Le condizioni del carcere di Biella sono meno preoccupanti rispetto ad altre situazioni visitate nelle ultime settimane, commenta il consigliere regionale Sergio Dalmasso, uscendo dal carcere mercoledì 30 dicembre, in compagnia dei funzionari Roberto Moretto e Claudio Vaccaneo sia per le condizioni strutturali dell’edificio sia per il sovraffollamento che nella più parte delle carceri piemontesi è a livello di guardia. Permangono, perciò, gravi questioni a livello locale e complessivo.

Come prima questione- continua il consigliere regionale- il numero degli agenti di Polizia penitenziaria è nettamente sotto organico. Questo oltre a rendere difficili le condizioni di lavoro degli agenti (turni, ferie) rende difficili le attività  interne al carcere (sport, scuola, traduzioni in ospedale). E’ un problema presente in tutte le carceri del centro-nord che è reso sempre più grave dal continuo aumento del numero dei detenuti e dalla loro tipologia (immigrati, tossicodipendenti, oltre che dai reparti di Alta sicurezza e A riprovazione sociale esistenti a Biella).

Ancora, aggiunge Dalmasso, abbiamo un progressivo taglio dei fondi governativi che pesa nettamente sulle condizioni di vita dei detenuti.

La “mercede”piccolo rimborso per i lavori (pulizia, cucina) svolti in carcere si riduce ogni anno. La cosa pesa soprattutto sui carcerati che non hanno famiglie alle spalle e che sono privi di contatti esterni.

Molto problematica è anche la questione sanitaria. Sarebbero necessarie, dopo la recente riforma che attribuisce alle ASL la competenza sulle carceri, visite specialistiche continuative (soprattutto per alcune patologie) e attrezzature, anche informatiche, non vecchie e superate.

Continuerà - conclude Dalmasso - la visita delle strutture carcerarie, oltre che del Centro di permanenza per immigrati, sino al termine del mio mandato di consigliere regionale. La mattinata trascorsa al carcere di Biella non può non farmi tornare alla mente l’amico Tavo Burat, recentemente scomparso, con il quale avevo visitato la struttura in altra occasione.